(ANSA) – ROMA, 08 GIU – "Come Azione ci ritroviamo molto nella proposta fatta da Amato oggi su Repubblica in tema di riforme istituzionali, già ben argomentata ieri da Ceccanti. L’indicazione del premier funziona meglio dell’elezione diretta: 1) evita uno squilibrio con il Quirinale (non eletto direttamente e che diventerebbe dunque più debole rispetto al capo del governo); 2) perché in caso di elezione diretta anche davanti ad un premier giudicato inetto dalla sua stessa maggioranza non ci sarebbe alcuna possibilità di sostituirlo con una sfiducia costruttiva e rimarrebbe la sola opzione di far cadere la legislatura, cosa che i parlamentari difficilmente fanno". Lo scrive sui social il leader di Azione Carlo Calenda, sottolineando come se il govenro scegliesse questa strada potrebbe trovare il sostegno di una "larga parte delle opposizioni". "Pensate, nella scorsa legislatura, a Di Maio, allora capo politico del M5S, Premier eletto direttamente dai cittadini che prova a mettere in stato di accusa Mattarella (da Barbara D’Urso) e capirete i rischi di questa soluzione. Se Giorgia Meloni percorrerà la strada dell’indicazione e della sfiducia costruttiva potrebbe avere il sostegno di una larga parte delle opposizioni che condivide da tempo questa proposta. Se vorrà strappare correrà i suoi rischi con un referendum. Per esperienza sconsiglierei", conclude. (ANSA).