Una tentata rapina sul Lungolago e una riuscita in piazza Duomo nell’arco di pochi minuti, nella tarda serata di sabato a Como. L’immediato intervento degli agenti delle volanti della questura è sfociato nell’arresto dei tre presunti responsabili, giovanissimi richiedenti asilo in Svizzera. Si sono dichiarati minorenni, ma gli accertamenti hanno rivelato che avevano in realtà più di 18 anni. Sono stati portati in carcere al Bassone.
La prima chiamata
Alle 22.30, la centrale operativa della questura ha ricevuto la chiamata di un giovane svizzero che era in compagnia di amici sul lungolago. Il ragazzo ha spiegato di essere stato avvicinato e aggredito da tre ragazzi, che avevano cercato di strappargli la catenina. La vittima ha fornito una descrizione dei responsabili e ha inviato alla questura anche una foto dei sospettati, spiegando che erano scappati in direzione del centro città.
L’immagine e la descrizione dei sospettati è stata diffusa a tutte le volanti in servizio, inviate subito nella zona. Pochi minuti dopo, una delle pattuglie della polizia ha notato tre giovani corrispondenti ai sospettati. Avevano appena aggredito un altro ragazzo, tenendolo bloccato per strappargli l’orologio che aveva al polso. Erano poi scappati verso piazza Duomo.
L’intervento
Gli agenti hanno individuato i tre sospettati in fuga e, dopo un breve inseguimento, li hanno bloccati a pochi passi dal Duomo. Un intervento portato a termine in poche decine di secondi, davanti a numerosi testimoni che passeggiavano nella zona. Sistemati sulle auto di servizio, sono stati portati in questura.
Identificati dagli agenti, i tre sono risultati essere due marocchini e uno libico, tutti richiedenti asilo in Svizzera e in possesso di documenti rilasciati dalle autorità elvetiche che certificavano un’età 16 anni. Un dato che non ha convinto gli agenti della polizia di Como. Dopo le operazioni di raccolta delle impronte e fotosegnalamento, i giovani sono stati accompagnati al Sant’Anna per gli accertamenti che consentono di definire l’età. L’esame ha certificato che tutti avevano più di 18 anni.
I poliziotti intanto hanno convocato in questura le vittime delle due rapine per la denuncia. Ad entrambi sono stati mostrati album fotografici, dai quali hanno riconosciuto, senza alcun dubbio, i tre fermati come i responsabili delle aggressioni. I tre avevano anche l’orologio rapinato al secondo ragazzo, restituito al proprietario.
L’arresto
I tre giovani sono stati arrestati con l’accusa di rapina e tentata rapina in concorso e portati in carcere al Bassone. Nelle prossime ore saranno interrogati dal giudice. L’indagine è coordinata dal sostituto procuratore Giuseppe Rose.