(ANSA) – ROMA, 25 MAG – ""L’abrogazione tout court dell’abuso d’ufficio non sarebbe conforme alla normativa internazionale ed europea". Di più: "rappresenterebbe un vulnus agli obblighi internazionali sottoscritti dall’ Italia in tema di corruzione con le convenzioni di Strasburgo e Merida". Il primo giudizio è del vicecapo di Eppo, la procura europea, l’italiano Danilo Ceccarelli. Il secondo è del procuratore nazionale antimafia Giovanni Melillo. Tutti e due pesano come pietre sulla cancellazione del reato, fonte di preoccupazione per i sindaci, che Carlo Nordio si appresta a presentare al Consiglio dei ministri, dopo aver incassato anche il sì della Lega in cambio dell’impegno a una rivisitazione complessiva dei reati contro la pubblica amministrazione. Un intervento che arriverà proprio mentre il Paese con il Pnrr "si appresta a utilizzare ingenti risorse" che sono anche il frutto di "tasse pagate da cittadini di altri Stati europei". E’ l’allarme lanciato da Melillo davanti alla Commissione Giustizia della Camera. Melillo ha anche richiamato l’attenzione "sullo stato di profondo e diffuso condizionamento criminale dei comportamenti della pubblica amministrazione". "Basterebbe guardare allo stato delle amministrazioni sciolte in 30 anni per accertati condizionamenti della criminalità mafiosa per toccare la concretezza dei problemi dell’assenza di ogni filtro, controllo, prevenzione" , ha detto il procuratore. (ANSA).