(ANSA) – ROMA, 25 MAG – "II venir meno della possibilità di sanzionare condotte abusive rappresenterebbe un vulnus agli obblighi internazionali sottoscritti dall’ Italia in tema di corruzione con la convenzione di Strasburgo" . E visto che i clan tendono a entrare sempre più in contatto con la Pa, si sta esponendo l’Italia "al rischio di apparire fonte di indebolimento del sistema di incriminazione", proprio mentre il Paese con il Pnrr "si appresta a utilizzare ingenti risorse" che sono anche il frutto di "tasse pagate da cittadini di altri Stati europei". E’ l’allarme lanciato dal procuratore nazionale antimafia Giovanni Melillo davanti alla Commissione Giustizia della Camera sulla cancellazione dell’abuso d’ufficio su cui la maggioranza ha trovato l’accordo dopo l’impegno assunto dal ministro Nordio con la Lega a procedere a una complessiva ridefinizione dei reati contro la pubblica amministrazione. Melillo ha anche richiamato l’attenzione "sullo stato di profondo e diffuso condizionamento criminale dei comportamenti della pubblica amministrazione". "Basterebbe guardare allo stato delle amministrazioni sciolte in 30 anni per accertati condizionamenti della criminalità mafiosa per toccare la concretezza dei problemi dell’assenza di ogni filtro, controllo, prevenzione" , ha detto il procuratore. (ANSA).