Turismo in crescita esponenziale nel Comasco ma mancano i gli addetti del comparto ricettivo. A certificarlo, una volta di più, sono le previsioni occupazionali diffuse dalla Uil del Lario per il trimestre maggio-luglio. All’appello mancano 1.830 figure da impiegare nel commercio e nei servizi. Fra questi spicca il personale della ristorazione (950 in valore assoluto).
L’analisi evidenzia per il trimestre un aumento dell’offerta di lavoro delle imprese in provincia di Como rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Le entrate previste sono complessivamente quasi 13mila (12.990 per la precisione), 910 in più nel confronto con il 2022. Ancora una volta i dati confermano che il contratto a tempo determinato è quello maggiormente utilizzato dalle aziende (nel 73% dei casi). Tuttavia si registra un lieve incremento (+ 6% in un anno) dei contratti stabili. Le imprese prevedono comunque di aver difficoltà a trovare i profili professionali richiesti.
Ristorazione, Esposito: “Settore meno generoso in quanto a stabilità dei nuovi contratti”
“Sul tema della precarietà del lavoro, che rischia di divenire una delle criticità maggiori non solo per la tenuta sociale ma anche per l’effettivo e reale rilancio dell’economia, incidono certamente in negativo alcune scelte compiute dall’attuale Esecutivo – spiega il subcommissario della Uil del Lario, Dario Esposito – Fra queste merita menzione il potenziamento dell’utilizzo dei voucher contenuto nel recente Decreto Lavoro”.
Per quanto riguarda il difficile incrocio fra domanda ed offerta aggiunge. “La precarietà della tipologia dei contratti oltre che il disallineamento fra alcuni stipendi proposti e il costo della vita sono indubbiamente il maggior ostacolo per il territorio”.
E il riferimento è agli addetti nelle attività di ristorazione. “Questo settore è fra i meno generosi in quanto a stabilità dei nuovi contratti, giocoforza non può che esserci una ritrosia di “sopravvivenza” dei potenziali candidati che sono spinti dal mercato del lavoro a prestare la propria opera professionale in ambiti più redditizi e sicuri”.
“Rinnovo dei contratti, stabilità dell’impiego, welfare aziendale, attenzione per un lavoratore gravato da un’inflazione a due cifre sono e devono essere la chiave di lettura per rilanciare l’economia nel Lario”. Chiude Esposito.