Un altro weekend difficile per la viabilità sul Lario. Ma questa volta, a essere particolarmente affetta dai disagi è la sponda lecchese. All’indomani della frana che ha interessato la galleria stradale e ferroviaria Fiumelatte infatti, il traffico è ancora interrotto. Ieri, circa 500 metri cubi di materiale roccioso hanno sfondato la volta del tunnel lungo la provinciale 72 a Varenna. Tragedia sfiorata, perché i massi e il fango hanno colpito la galleria dove passa la linea ferroviaria e poi la volta, finendo sulla carreggiata e per fortuna, sfiorando solamente un veicolo in transito. Nessuno è rimasto ferito.
Da ieri sono al lavoro vigili del fuoco, squadre speleo alpino fluviali, forze dell’ordine e tecnici della Provincia di Lecco e di Rete Ferroviaria Italiana. “Come assessorato al Territorio abbiamo già attivato i contatti con la provincia di Lecco e gli uffici territoriali competenti per la messa in sicurezza del versante attraversato dalla strada provinciale 72” ha detto l’assessore della Regione Lombardia al Territorio, Gianluca Comazzi. “Restiamo in attesa dei risultati dei sopralluoghi tecnici per valutare gli interventi necessari di ripristino – ha aggiunto – siamo pronti ad affiancare la provincia per effettuare i necessari lavori di ripristino del versante interessato dal crollo roccioso”. “Regione Lombardia – ha continuato il sottosegretario lombardo con delega ad Autonomia e Rapporti con il Consiglio regionale, Mauro Piazza – è vicino ai sindaci e alle comunità locali colpite dalla frana”. “Lavoreremo – ha concluso Piazza – per ridurre i disagi”.
Resta dunque sospesa fino a nuova comunicazione la circolazione dei convogli da Lecco verso Sondrio e Tirano e da Colico verso Lecco. La circolazione su binari è altresì sospesa fra Lierna e Bellano, fanno sapere da Trenord, che ha approntato un piano di circolazione su autobus e treni per garantire il collegamento con l’alto lago di Como e la Valtellina da Milano. I passeggeri sono quindi stati avvertiti dalla società del servizio ferroviario regionale delle possibili “lunghe attese” ed è stato chiesto di “mettersi in viaggio solo per motivi di effettiva necessità”.