“L’acqua che esce dai rubinetti della nostra regione non presenta alcun rischio per la salute”: la rassicurazione arriva dal presidente e amministratore delegato di Como Acqua e portavoce di Water Alliance – Acque di Lombardia, Enrico Pezzoli, che si scaglia contro Greenpeace. L’associazione ambientalista, infatti, nelle scorse ore ha pubblicato dati allarmanti sulla qualità dell’acqua pubblica.
“Anche nelle acque lombarde destinate al consumo umano sono presenti PFAS (composti poli e perfluoroalchilici), sostanze chimiche artificiali, altamente persistenti e associate a numerosi problemi per la salute, tra cui alcune forme tumorali”, si legge in un comunicato dell’associazione, che riporta i dati di un’indagine dell’Unità Investigativa di Greenpeace Italia effettuata grazie alle richieste di accesso agli atti indirizzate alle Ats e agli enti gestori delle acque potabili lombarde. “Su circa 4mila campioni analizzati tra il 2018 e il 2022, circa il 19% del totale – prosegue la nota – è risultato positivo alla presenza di PFAS”. E nella classifica delle province dove l’acqua sarebbe più inquinata, Como si trova al terzo posto, dopo Lodi e Bergamo, con il 41,2% di campioni contaminati. Particolare criticità viene rilevata nella zona di Cantù e Mariano Comense.
“È mio dovere rassicurare i cittadini lombardi, turbati da una clamorosa fake news. – ribatte Pezzoli – Bere dal rubinetto non comporta alcun pericolo, anzi, è un comportamento green da incentivare. Affermare il contrario significa procurare un allarme assolutamente ingiustificato, assumendosi gravi responsabilità sia civili che penali. Tutti i gestori hanno messo a disposizione le informazioni del caso, relative quasi esclusivamente alle acque grezze di falda. – prosegue Pezzoli – È però un grossolano errore confondere quest’acqua con quella che tutti noi beviamo. Prima di arrivare al rubinetto, infatti, l’acqua viene sottoposta a trattamenti di potabilizzazione, anche contro i PFAS, regolati dalle norme in vigore”.
Pezzoli ribadisce dunque come l’acqua del rubinetto sia perfettamente sicura e contribuisca a ridurre sia il consumo di plastica, sia la spesa delle famiglie, annunciando l’ipotesi di agire per vie legali.