Da Como Senza Frontiere la denuncia sulla situazione delle persone senza fissa dimora in città. E poi l’appello-diretto all’amministrazione comunale-a seguire l’insegnamento di Don Roberto Malgesini e cioè a” prendersi cura di chi vive ai margini della società”. Per questo motivo, scrivono in un comunicato stampa “la prima richiesta per invertire la rotta è quella di uscire dalla logica emergenziale e di dotare la città di Como di un dormitorio permanente”.
“La rete Como Senza Frontiere riunita in assemblea ha riconosciuto doveroso rompere il silenzio sull’inaccettabile situazione venutasi a creare per le persone senza dimora, migranti e native, nella città di Como a seguito dell’interruzione delle misure relative al Piano Freddo” si legge sempre nel documento firmato dalla rete Como Senza Frontiere. Secondo la stima dei volontari le persone che trovano riparo “sotto il portico dell’ex oratorio di San Rocco sarebbero una ventina. Otto sotto i portici della chiesa del Crocefisso. Tre persone sono all’ex chiesa di San Francesco. Tre in piazza Matteotti. Un gruppetto di senzatetto compare anche sotto i portici in via Maestri Comacini”. L’associazione Como Accoglie calcola dunque che le persone che si trovano attualmente a dormire all’addiaccio si aggirino attorno alle 30/40. I volontari, si legge sempre nel comunicato, si dicono per questo motivo “amareggiati e preoccupati della situazione dei senzatetto di Como a seguito della chiusura del dormitorio invernale di via Borgovico, avvenuta a fine aprile 2023”.