Dopo anni di attesa e di degrado, di rimpallo di responsabilità e di burocrazia, nei mesi scorsi l’accordo-svolta tra Comune di Como e Fondazione Volta. Poi un mese e mezzo di lavori e ora il taglio del nastro. Inaugurazione domani alle 12 il restauro del “Caramellone” di Ico Parisi in piazza San Rocco. L’installazione fa parte di una serie di arredi urbani realizzati negli anni ’90 su disegno dell’artista. Il lavoro è partito appunto dalla struttura ai piedi della Napoleona poi si proseguirà con quella in zona Stadio. Entrambe torneranno alla loro funzione originaria: luoghi di comunicazione di iniziative culturali.
Il progetto di restauro nasce dalla collaborazione tra il Comune di Como, la Fondazione Alessandro Volta, l’Accademia Aldo Galli-IED Network. E il coinvolgimento di Roberta Lietti, curatrice responsabile dell’Archivio Design Ico Parisi.
Già nel 2022 la Fondazione Volta aveva espresso al Comune la volontà di farsi carico del restauro dell’opera, ideata da Parisi nel 1991, e della sua manutenzione per ridarle il ruolo per cui è stata creata. La struttura a lungo abbandonata e ammalorata oggetto di un restauro conservativo.
Il caramellone sarà “vestito” con l’immagine di Como Città Creativa UNESCO, anche per la forte assonanza con il marchio utilizzato per la candidatura della città al Network UNESCO. Nel marchio, infatti, è utilizzata come forma geometrica di base un cerchio, che rimanda al concetto di economia circolare, e risulta leggibile la lettera “C” della città di Como e della Creatività.
“Como si riappropria dei suoi Caramelloni”
“Como si riappropria dei suoi “Caramelloni”. – dichiara Enrico Colombo, assessore alla Cultura del Comune di Como – è il primo passo verso la “vestizione della Città” per marcare il fatto che siamo una Città Creativa UNESCO.”
“Avere consapevolezza da parte dei cittadini dell’importante mandato operativo ricevuto da UNESCO è essenziale per quel ruolo tanto ambito di cittadinanza attiva, di cittadini partecipi per un mondo ed una città sostenibile ed a misura d’uomo.” Ha aggiunto Luca Levrini, presidente di Fondazione Volta – Abbiamo ridato luce e onore, oltre al celebre artista concittadino, anche al valore della cultura e del patrimonio”.