(ANSA) – MILANO, 17 MAG – Sarà discussa in un’udienza il 22 maggio la perizia psichiatrica da poco depositata che ha accertato, da quanto si è saputo, l’incapacità di intendere e volere al momento dei fatti del 39enne che, il 18 febbraio scorso verso le 2.30, ha travolto con la sua auto, alla barriera autostradale Ghisolfa sulla A4 Torino-Milano, la macchina con a bordo due donne, Laura Amato, 54 anni, e Claudia Turconi, 59 anni, morte nello schianto. Gli esiti dell’accertamento affidato allo psichiatra Raniero Rossetti saranno discussi davanti al gip Ileana Ramundo alla presenza del pm Paolo Filippini e dei legali del 39enne e delle persone offese, ossia i familiari delle vittime. E dei consulenti nominati dalle parti. Nei mesi scorsi il giudice ha applicato per l’indagato, accusato di omicidio colposo plurimo, una misura di sicurezza per pericolosità sociale, con obbligo di ricovero nel reparto di psichiatria dell’ospedale di Piacenza e libertà vigilata per un anno. Stando alle indagini della polizia stradale di Novara, nessun segno di frenata era stato accertato e l’auto quella notte viaggiava a quasi 150 km/h. L’uomo era risultato positivo a cannabis e benzodiazepine ed era in cura da anni con una diagnosi di "disturbi psicotici". Il 16 febbraio ha avuto una crisi, è arrivato all’ospedale di Piacenza dal quale, però, si è allontanato. E’ ricomparso il giorno dopo all’aeroporto di Malpensa. Vedendo le sue condizioni, è stato accompagnato al presidio medico dove gli sono state somministrate gocce di un farmaco con benzodiazepine. E’ stato, poi, portato all’ospedale di Gallarate, ma anche da là se ne è andato. Ha chiamato un cugino e si è fatto portare a riprendere la macchina a Malpensa. Si è fermato in una piazzola di sosta e ha ripreso a guidare fino allo schianto. (ANSA).