”Il programma prevede ancora 3-4 mesi di lavoro” spiega Luca Beccaccini, direttore del secondo tronco Milano di Autostrade per l’Italia. “Avremo la possibilità di lavorare in continuità per tre quattro mesi e terminare entro in 2023, oppure suddividere il programma e interessare anche i primi mesi del 2024”. Questo lo scenario che si prospetta a chi nei prossimi mesi-già provato da tre anni di cantiere ininterrotto-si metterà in viaggio sull’autostrada A9 Lainate Como Chiasso per attraversare il tratto della galleria di San Fermo. A Natale, non è ancora detto che si possa mettere la parola “fine” ai disagi. Il 16 maggio infatti, è in programma l’ennesimo stop dei lavori per alleggerire la pressione sulla viabilità nel periodo del picco turistico. Una tregua per gli automobilisti sì, ma solo di qualche mese. Dopo l’estate la situazione tornerà a quella che da tre anni a questa parte è la normalità. Cioè code e rallentamenti.
“Questo secondo un programma condiviso con il territorio e la città di Como” spiega ancora Beccaccini “per consentire nel periodo finale della primavera e iniziale dell’estate di riportare la carreggiata nella sua configurazione tradizionale e quindi recepire i flussi turistici che si sommeranno ai flussi ordinari che interessano questa tratta”. Per trovare la quadra tra i bisogni del territorio e l’organizzazione del cantiere però, ciò che appare evidente è che il più delle volte a rimetterci siano stati i cittadini. Dal 2020, le gallerie oggetto dei lavori sono state una decina. Le opere, concentrate su un tratto altamente trafficato, hanno lasciato poco respiro a chi deve percorrere l’autostrada. Le interruzioni per feste e vacanze inoltre, hanno fatto lievitare i prezzi e, come spiegano da Autostrade, dilatare i tempi. Un risultato insomma, che soddisfa solamente per modo dire. Alla domanda se si potesse far prima per terminare l’adeguamento dei tunnel ai nuovi standard normativi in materia di sicurezza, in sintesi, la risposta è “no”. Ed è “no” anche la risposta alla domanda se i lavori fossero in qualche modo rinviabili. “Questi lavori non erano rinviabili perché si tratta di adeguamenti normativi per cui abbiamo la necessità di portarli a compimento” ha concluso il direttore del secondo tronco Milano di Autostrade per l’Italia.