Destagionalizzare il turismo per non sovraccaricare il territorio in estate e per dare continuità ai lavoratori del settore. Il Lago di Como piace. E i dati lo dimostrano. Le strutture ricettive registrano numeri positivi (anche migliori del 2019) e l’arrivo dei visitatori non sembra concentrarsi solamente nei weekend. Uno scenario incoraggiante per l’economia del Lario ma che dà il la ad alcune riflessioni. Come quelle sulla destagionalizzazione, e cioè sulla possibilità di rendere il territorio attraente (e attrezzato) per accogliere i turisti tutto l’anno. Secondo Luca Leoni, presidente dell’Associazione albergatori di Confcommercio Como e assessore al turismo di Bellagio sarebbe infatti ormai una tendenza auspicabile.
I motivi sono due: garantirebbe maggiori prospettive lavorative per il settore dell’ospitalità (settore che negli ultimi anni ha fatto i conti con le difficoltà di trovare personale) e alleggerirebbe la pressione sulle zone più popolari come Bellagio che specialmente quest’anno sono alle prese con i disagi legati alla viabilità. “Bisogna programmare quest’estate per cercare di essere pronti l’anno prossimo” ha spiegato Leoni “in modo tale da avere un’organizzazione per cui anche chi viene in giornata ha la possibilità di arrivare anche senza creare grossi indotti”. Secondo Leoni infatti, il turismo cosiddetto “mordi e fuggi” è inevitabile, ma in un momento già complesso per l’organizzazione dei flussi sulle due arterie più battute del Lago (la Lariana e la Regina) serve regolarlo per non rischiare di creare ulteriori ripercussioni sul traffico già congestionato. “Le difficoltà si collegano una con l’altra. I grandi problemi dei pullman della Regina, problemi a cui giustamente bisogna trovare una soluzione e i problemi dei parcheggi di Cadenabbia per assurdo creano problemi anche a Bellagio, perché quelli sono gli stessi mezzi che poi portano il turismo di giornata qui a Bellagio”.