Strutture sportive a Como. Per i nuotatori, piccoli e grandi, è sempre più dura potersi allenare. Un’estate all’asciutto: piscina di Muggiò chiusa da quattro anni e l’impianto natatorio Sinigaglia che chiuderà a partire da giugno per quattro mesi. Il rischio è che le uniche vasche disponibili sul territorio siano prese d’assalto, come potrebbe accadere per l’impianto comunale di Casate.
Piscina di Muggiò, unica vasca olimpionica da 50 metri della provincia. Un capitolo buio per lo sport comasco e che inevitabilmente trascina con se anche la più ampia discussione sugli impianti sportivi del territorio. L’esempio più eclatante è il palaspot di Muggiò, a poca distanza dalla piscina. Il palazzetto è oramai ridotto a un rudere. All’impianto fermo da anni si è aggiunto lo stop negli scorsi mesi di via del Dos. Il campo di atletica cittadino è stato rifatto – soltanto la pista – dopo una serie di ritardi. Spostandosi fuori città la pallacanestro Cantù gioca a Desio, in attesa del nuovo palazzetto e infine il Calcio Como che gioca in uno stadio potenzialmente splendido, dal punto di vista monumentale, ma negli anni rattoppato e in attesa di un progetto di riqualificazione più ampio che coinvolga l’intera area.
Alla carenza di impianti sportivi si aggiungono poi bandi andati deserti. E’ il caso della struttura sportiva di via Longoni a Como. Scaduti i termini per presentare le offerte anche nel secondo tentativo nessuno si è fatto avanti.
Ora – come detto – alla penuria di impianti si aggiungono i lavori di rifacimento della piscina Sinigaglia. L’Odissea degli impianti sportivi cittadini sembra non finire mai. La speranza è che, almeno nei prossimi anni, qualcosa possa finalmente muoversi.