Via libera della Camera all’accordo fiscale tra Italia e Svizzera sui frontalieri, approvato nella seduta di oggi con alcune modifiche rispetto al testo originario. Ora si attende il passaggio definitivo con il voto del Senato.
“Un risultato importante che tutela i diritti acquisiti dai ‘vecchi’ frontalieri e che conferma i ristorni ai Comuni di frontiera. – commentano in una nota i deputati leghisti Eugenio Zoffili, Stefano Candiani, Paolo Formentini e Simone Billi – Abbiamo ottenuto l’innalzamento della franchigia per tutti i frontalieri della fascia di confine e fuori fascia, e l’aumento della Naspi. Per la prima volta sono previsti fondi per sostenere lo stipendio dei lavoratori italiani non frontalieri dei comuni di confine. Inoltre, abbiamo ottenuto dal governo l’impegno a valutare l’importanza di istituire una zona economica speciale per le province di Verbano Cusio Ossola, Varese, Como e Sondrio. Da non dimenticare un importante passo per normalizzare i rapporti fiscali tra i due Paesi: l’uscita della Svizzera dalla “black list”, inserita proprio nella legge di ratifica”.
“Il nuovo accordo supera, a quasi cinquant’anni di distanza, la precedente intesa del 1974 – interviene la parlamentare e capogruppo del Pd alla Camera, Chiara Braga -. Un aggiornamento che risponde primariamente alla necessità di migliorare e adeguare ai tempi e ai cambiamenti in atto la tutela dei lavoratori frontalieri. Pur salutando con favore il passaggio di ratifica – prosegue la deputata comasca – abbiamo dovuto prendere atto della contrarietà del governo Meloni alla proposta avanzata con un nostro emendamento sulla disciplina del telelavoro. Si lascia ancora una volta irrisolta la questione della regolamentazione del lavoro da remoto dei frontalieri per i mesi a venire. Un’occasione mancata, su cui continueremo a incalzare il governo”.
“L’auspicio ora è che l’iter al Senato sia rapido – aggiunge il consigliere regionale del Pd, Angelo Orsenigo – Per gli attuali frontalieri non ci sarà un euro in più di tasse da pagare e, parallelamente, ci sarà uno speciale regime di detrazioni fiscali volte a salvaguardare gli interessi dei nostri concittadini che in futuro lavoreranno in Svizzera”.