Dopo un weekend senza particolari disagi, a causa del meteo incerto che ha scoraggiato in particolare le gite in giornata, la settimana lavorativa è ripresa all’insegna dei soliti rallentamenti sulla Statale Regina. E così un normale martedì – dopo il lungo fine settimana del primo maggio – ha visto crescere traffico e tempi di percorrenza in particolare tra Sala Comacina e Colonno. La motivazione è da ricondurre, ancora una volta, a mezzi pesanti e bus turistici che incrociandosi nelle strettoie creano a cascata code di veicoli.
Le ipotesi che arriveranno al tavolo
Una situazione nota e che negli ultimi tempi è solo peggiorata, tanto da portare il sindaco di Tremezzina, Mauro Guerra, a chiedere misure drastiche che possano entrare in vigore a breve. Giovedì mattina in amministrazione provinciale è in programma una riunione sulla viabilità della trafficata arteria del lago. Al centro diverse ipotesi quali ad esempio un girone a senso unico per gli autobus turistici (che salgono da Como e tornano indietro da Lecco). Oppure ancora il divieto di circolazione durante il giorno per i mezzi pesanti che potrebbero essere autorizzati a circolare soltanto in orario notturno. Soluzioni già vagliate in passato e che non avevano messo tutti d’accordo. “Oggi però siamo a un punto di non ritorno”. Spiega il comandante della Polizia Locale di Tremezzina, Massimo Castelli. “Il numero di veicoli è in crescita e non sono solo le auto ad essere aumentate ma soprattutto il traffico pesante. La differenza è evidente rispetto al 2019, ultimo anno prima della pandemia. Soltanto questa mattina – aggiunge – abbiamo contato 17 bus turistici in viaggio verso Argegno e Tremezzina. Ormai gli automobilisti sono quasi rassegnati e c’era chi era felice di aver impiegato mezz’ora per recarsi da Argegno a Tremezzina, e quindi per percorrere pochi chilometri”.
La polizia locale di Tremezzina: “Servono soluzioni rapide”
Gli osservatori del traffico non sono ancora operativi, dovrebbero esserlo dal prossimo 18 maggio, i semafori intelligenti fanno il loro lavoro ma non basta. “Nulla è deciso ma sicuramente le proposte avanzate sono dettate dalla contingenza. Devono essere attuabili in breve tempo, non possiamo aspettare oltre”. Così il comandante. “E’ evidente che bisogna valutare l’impatto delle decisioni sotto tutti gli aspetti e bisogna chiedersi ad esempio ‘è meglio allungare il percorso ad un mezzo che deve fare delle consegne piuttosto che farlo stare in coda due ore prima di arrivare a destinazione?’. Nel 2019 – conclude Castelli – gli ingorghi in settimana erano già frequenti, oggi sono all’ordine del giorno, più andiamo avanti e più la situazione peggiora”.
La riunione di giovedì, con il prefetto, potrebbe già indicare una possibile soluzione.