(ANSA) – TEHERAN, 29 APR – Il ministero dell’Intelligence iraniano nega l’avvelenamento da gas delle studentesse in alcune scuole e ha affermato che le ultime indagini indicano che non è stata rilevata alcuna sostanza tossica. Lo riferisce l’agenzia Irna. Dalla fine di novembre, oltre 5.000 studenti, soprattutto di scuole femminili, sono stati oggetto di attacchi chimici. La convinzione popolare è che il governo abbia dato il via libera a questi attacchi su larga scala, nel tentativo di placare l’ondata anti-regime in Iran, iniziata a settembre. "È innegabile il ruolo dei nemici, tra cui Stati Uniti e Israele, e dei dissidenti negli incidenti, con l’obiettivo di scatenare ulteriori proteste antigovernative nel Paese", si legge in un comunicato del ministero che aggiunge: "Alcuni individui sono stati arrestati per aver girato filmati e averli inviati a reti televisive dissidenti all’estero. Inoltre, tutti coloro che hanno accusato il governo di essere coinvolto nella questione saranno perseguiti", ha aggiunto. Le dichiarazioni del ministero si basano sui risultati delle ultime indagini: "Centinaia di persone sono state arrestate per l’uso di piccole bombe dal cattivo odore, disponibili sul mercato, con l’obiettivo di fomentare la paura nella società. Inoltre, alcuni studenti dispettosi hanno usato lacrimogeni e spray al peperoncino nelle scuole, progettando di farle chiudere. In altri casi, i cattivi odori erano il risultato di fughe di gas negli istituti che hanno provocato il panico con la falsa sensazione di essere stati avvelenati", conclude il ministero di Teheran.. (ANSA).