(ANSA) – STRASBURGO, 27 APR – Ad oggi "361 minori sono tornati in Ucraina, ma ancora 19.390 sono trattenuti in Russia, e questo numero non comprende quelli dei territori occupati. Al mondo non chiediamo solo di preoccuparsi per il destino dei nostri figli, ma di offrire tutto l’aiuto che può". E’ l’appello che la first lady ucraina, Olena Zelenska, ha rivolto all’assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa intervenendo al dibattito sul rapporto sulla deportazione e il trasferimento forzato di minori e altri civili ucraini verso la Russia e i territori che occupati. La first lady, collegata in video, ha portato in aula le storie di diversi bambini sottratti da Mosca. "Evgen – ha raccontato – era a Mariupol con i suoi tre bambini. Quando è stato messo in prigione dai russi dopo il cosiddetto processo di filtrazione, i suoi figli sono stati trasferiti in un orfanotrofio in Russia e sono stati ritrovati appena un giorno prima di essere dati in adozione". E poi ancora la storia di un bimbo di 12 anni che i russi hanno separato dalla madre per poi dirgli che la donna lo aveva abbandonato, e quella di una bimba della stessa età portata nel Donetsk dopo che suo padre, con cui si trovava, era stato ucciso da una bomba. "Le prove raccolte sulla deportazione e il trasferimento forzato di bambini ucraini in Russia o nei territori che sta occupando mostrano che queste pratiche corrispondono al crimine di genocidio", afferma l’assemblea del Consiglio d’Europa in un rapporto votato all’unanimità in cui si chiede a Mosca di cessare immediatamente e incondizionatamente quanto sta attuando nei confronti dei minori ucraini. Secondo l’assemblea "la natura organizzata e sistematica delle pratiche adottate da Mosca, il fatto che hanno caratteristiche simili nelle diverse regioni occupate ma anche nel corso del tempo portano a concludere che l’intenzione è quella di distruggere l’Ucraina, l’identità ucraina e le caratteristiche culturali e linguistiche del suo popolo". (ANSA).