Scandalo del piroscafo Patria. Regione Lombardia interviene e annuncia un sopralluogo. “E’ necessario trovare il prima possibile una soluzione per salvare lo storico battello del lago di Como”, spiega Franco Lucente, assessore regionale ai Trasporti. “L’obiettivo è il recupero del Patria – aggiunge l’assessore regionale che annuncia – Farò un sopralluogo nei prossimi giorni per verificare la situazione e capire come intervenire”.
Sulla questione inoltre interviene anche il parlamentare comasco Eugenio Zoffili: “Sottoporrò la vicenda del Patria al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini la prossima settimana. Il piroscafo è un patrimonio culturale, storico e affettivo – ha detto Zoffili – Deve restare a Como ed essere salvato”.
Scandalo del piroscafo Patria
Cinque anni di immobilismo. Dal novembre del 2018 – quando è stato pubblicato l’avviso per la gestione del piroscafo – nulla è cambiato. Oggi è tutto purtroppo ancora fermo e l’incertezza sul futuro dello storico battello del lago di Como rischia di proseguire, almeno per i prossimi mesi.
Nelle scorse ore la Provincia ha infatti deciso di revocare la concessione ai privati. Si spegne così anche l’ultima speranza di tornare a vedere il natante navigare sul Lario, almeno in tempi brevi. A fermare il progetto presentato nei mesi scorsi dai privati è stata la questione legata all’utilizzo dei pontili e al luogo dove restaurare il piroscafo.
Addio ai privati il recupero del Patria. Il piroscafo torna quindi nella piena disponibilità dell’amministrazione provinciale. Resta dunque l’incertezza sul futuro del piroscafo. Due ora le possibili strade: un nuovo bando o la vendita del natante ormeggiato da anni davanti a Villa Olmo.
Intanto i segni del tempo e dell’abbandono sono sempre più evidenti. Lungaggini burocratiche, intoppi e rinvii hanno prolungato la situazione di stallo e incuria in cui versa ormai da anni il piroscafo.