(ANSA) – TUNISI, 20 APR – Il leader storico del partito islamico tunisino, Rached Ghannouchi, arrestato lunedì scorso insieme ad altri 7 dirigenti di partito, sono accusati formalmente di "cospirazione contro la sicurezza dello Stato" sulla base degli articoli 68 e 72 del codice penale. Lo ha detto all’agenzia Tap l’avvocato Monia Bouali, membro del pool della difesa precisando che ieri sera avrebbero avuto inizio gli interrogatori. A portarlo in carcere, secondo quanto riferito da un funzionario del ministero dell’Interno alla Tap alcuni suoi "commenti incendiari" "di incitamento a disordini", in occasione di una riunione con alcuni esponenti dell’opposizione del Fronte di Salvezza Nazionale, in un video circolato in rete. Le autorità tunisine hanno anche deciso la chiusura delle sedi di Ennhahda e del Fronte di Salvezza Nazionale, ma nessun tipo di manifestazione a favore del leader in carcere ha avuto finora luogo nella capitale. Ghannouchi, è stato figura carismatica del movimento islamico in patria ma anche personaggio discusso per via del suo passato pieno anche di ombre. Nel 1981 venne condannato a 11 anni dall’allora presidente Bourguiba, rilasciato poi con l’arrivo al potere del presidente Zine al Abidine Ben Ali. Nel 1987 una nuova condanna, questa volta all’ergastolo, nel 1988 una grazia, poi la fuga prima in Algeria e poi in Sudan, dal leader islamico Hassan al Turabi. Nel 1991 e nel 1998 altre due condanne all’ergastolo. Dopo un esilio a Londra durato vent’anni Ghannouchi torna in Tunisia il 30 gennaio 2011, accolto da una folla festante al grido di ‘Allah uh Akbar’ all’aeroporto di Tunisi. (ANSA).