(di Patrizia Antonini) (ANSA) – BUENOS AIRES, 20 APR – "Stiamo organizzando una conferenza ministeriale con i Paesi dell’America latina per ottobre-novembre: un segnale della volontà del nostro governo di recuperare il vuoto lasciato dall’Italia negli ultimi anni". Il sottosegretario agli Esteri, con delega agli italiani nel mondo, Giorgio Silli, in visita in Argentina, parla all’ANSA dei passi concreti che Roma sta facendo per rinsaldare e approfondire le relazioni con questa Regione del mondo. "Per fare la politica estera occorrono idee chiare, una visione del futuro e soprattutto una costante tessitura dei rapporti. Sono già stato due volte in Messico, ricevendo un’accoglienza straordinaria dal presidente Lopez Obrador. Ed è possibile che anche il ministro Tajani, nei prossimi mesi, visiti il Paese", spiega il sottosegretario, che nel suo viaggio in Argentina, dove oltre a Buenos Aires oggi visita anche Cordoba, ha avuto incontri istituzionali, con la collettività, e con le imprese, a partire dalle Pmi, "emblema di un’Italia che si è rimboccata le maniche e ce l’ha fatta". "E’ da quattro anni che in Argentina non viene un esponente di governo. Sarebbe giustificabile se si trattasse di uno Stato per noi remoto e sconosciuto, ma non qui, dove vivono oltre un milione di iscritti all’Aire, che votano i loro esponenti in Parlamento", evidenzia Silli che promette di tornare presto, e ricorda come Tajani, riunendo gli ambasciatori dell’America latina per un pranzo a Palazzo Madama, abbia indicato quest’area tra quelle prioritarie. Ogni Paese della Regione è tuttavia "molto diverso dall’altro", e ciascuno ha i propri dossier. "Si va dalla semplice equipollenza delle patenti di guida in due o tre Stati centroamericani, a connazionali che versano in condizioni di seria indigenza come in Venezuela (presto incontrerò l’incaricato d’affari per parlarne), fino a enormi investimenti di aziende partecipate", osserva il sottosegretario, che in Argentina ha discusso con Enel la complicata partita della dismissione, e la ricerca di una via "d’uscita rispettosa e ordinata", schivando possibili rappresaglie. (ANSA).