La richiesta di revisione del processo sulla strage di Erba firmata dal sostituto procuratore della corte d’appello di Milano Cuno Tarfusser non è ancora stata depositata alla Corte d’Appello di Brescia, alla quale spetterebbe la valutazione sull’eventuale riapertura del caso. Il documento del pg sarà prima valutato dal procuratore generale di Milano Francesca Nanni e all’avvocato generale Lucilla Tontodonati.
“Ho scritto ogni pagina con la massima onestà intellettuale di cui sono capace. Il mio compito finisce qui, sta ad altri prendere ulteriori decisioni”, ha dichiarato Tarfusser, intervistato dal Corriere della Sera. Il sostituto procuratore generale, in 58 pagine mette in dubbio tre delle prove che in tre gradi di giudizio sono state ritenute “certezze granitiche” e che sono sfociate nella sentenza definitiva di condanna all’ergastolo di Olindo Romano e Rosa Bazzi.
L’iter
La richiesta di Tarfusser è il primo passo verso un’eventuale possibile revisione. La decisione spetterebbe alla Corte d’Appello di Brescia, alla quale è indirizzato il documento firmato dal pg. Prima di essere depositata però, la richiesta è stata presa in mano per una valutazione dal procuratore di Milano Francesca Nanni. La sua decisione potrebbe arrivare entro un mese. In caso di bocciatura della richiesta, Tarfusser potrebbe eventualmente decidere di presentare comunque la sua istanza.
La difesa
La stessa Corte di Brescia dovrebbe intanto ricevere anche la richiesta di revisione annunciata dalla difesa di Olindo Romano e Rosa Bazzi. “Entro una decina di giorni depositeremo l’istanza – ha ribadito ieri Fabio Schembri -. La richiesta è basata su intercettazioni non considerate in precedenza e nuove consulenze e testimonianze inedite”. La richiesta della difesa è distinta da quella di Tarfusser, anche se in entrambi i casi la decisione spetterebbe poi a Brescia.
Azouz Marzouk
La richiesta di Tarfusser intanto ha comunque riacceso i riflettori sulla strage dell’11 dicembre 2006. Un nuovo clamore dal quale, almeno al momento, preferisce tenersi fuori Azouz Marzouk, marito di Raffaella Castagna e papà del piccolo Youssef. Raggiunto al telefono in Tunisia, dove vive, ha fatto sapere di non voler in alcun modo commentare le recenti notizie.