(ANSAmed) – BELGRADO, 11 APR – L’impegno dell’Italia a sostegno di una rapida integrazione europea dei Balcani occidentali è stato ribadito dal vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, secondo il quale i Paesi della regione non possono aspettare ancora a lungo per la loro adesione alla Ue. In un suo articolo apparso oggi sul quotidiano belgradese Blic, Tajani afferma che l’Italia intende farsi portavoce a Bruxelles delle richieste e delle aspettative di integrazione che arrivano dai Balcani, alle quali va data una risposta rapida. "Per questo abbiamo deciso di proseguire il dialogo avviato con l’incontro ministeriale del 3 aprile scorso a Roma, organizzando una nuova riunione che si terrà entro la fine dell’anno", ha scritto Tajani sul gionale serbo. "L’Italia desidera svolgere un ruolo guida ed è pronta a fare la sua parte, poichè è in gioco il futuro del nostro Paese e dell’Europa. I Balcani non possono più aspettare", ha aggiunto il titolare della Farnesina. I Paesi della regione, a suo dire, non chiedono sconti sulle riforme necessarie a integrarsi nell’Unione europea, ma certezza del processo, scadenze e prima di tutto un risultato finale. A dimostrazione del rinnovato e forte interesse dell’Italia nei confronti della vicina regione balcanica, e dell’impegno del nostro Paese a favore di una soluzione della crisi del Kosovo e del mantenimento di pace e stabilità nella regione, il ministro Tajani ha effettuato negli ultimi mesi missioni in Serbia, Kosovo, Bosnia-Erzegovina, ma anche in Croazia e Slovenia, gli unici due Paesi dei Balcani occidentali già pienamente integrati nell’Unione europea. L’obiettivo, secondo Tajani, è anche quello di favorire una intensificazione dei rapporti economici e commerciali con i Paesi della regione e di dare possibilmente risposte comuni a sfide comuni quali la transizione energetica, l’agenda verde, il sostegno alla crescita e all’occupazione, la lotta all’immigrazione illegale. Su questi temi si è tenuto il mese scorso a Belgrado un grande Forum bilaterale economico e scientifico Italia-Serbia, con la partecipazione di centinaia di imprenditori e investitori dei due Paesi. (ANSAmed).