E’ ancora nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale San Raffaele di Milano Silvio Berlusconi. È stata la seconda notte, il terzo giorno di ricovero e c’è un cauto ottimismo sulle condizioni di salute. Oggi, ancora visite, di familiari e amici ma niente bollettino medico. L’ultimo e unico, quello di ieri firmato dal medico di una vita di Berlusconi, il professor Zangrillo insieme al professor Fabio Ciceri conferma: “Leucemia mielocitica cronica, scoperta oltre un anno fa e non rara (visti gli 86 anni compiuti dell’ex premier) e poi infezione polmonare. La strategia terapeutica in atto” – conclude il bolletino– “prevede la cura dell’infezione polmonare, un trattamento specialistico citoriduttivo mirato a limitare gli effetti negativi dell’iperleucocitosi patologica e il ripristino delle condizioni cliniche preesistenti”.
A portare un saluto, nella tarda mattinata i figli: la terzogenita, Barbara e poi Luigi, il più giovane. Visti anche il fratello Paolo e l’amico e presidente di Mediaset, Fedele Confalonieri che a chi gli chiedeva se avesse scambiato qualche parola con l’ex premier, ha risposto: “Una battuta, stava riposando”.
Secondo quanto filtra negli ambienti ospedalieri, Berlusconi starebbe reagendo bene alle cure e si sottoporrà a nuovi accertamenti. L’attenzione dei medici rimane alta sull’infezione polmonare conseguenza di un forte indebolimento generale.
Intanto però, chi non può oltrepassare le porte del San Raffaele lascia fuori qualche simbolo di speranza e conforto. Come lo striscione appeso ai cancelli esterni davanti al padiglione D, e firmato dalla curva Davide Pieri del Monza calcio di cui Berlusconi è patron. A presidiare l’ingresso, anche un altro “amico e fedelissimo”. Così si definisce Marco Macrì che in segno di affetto incondizionato verso il presidente onorario di Forza Italia mostra il tatuaggio che ha sul polso: l’autografo ormai indelebile proprio di Berlusconi.