Le imprese comasche assumono. Commercio, ristorazione e servizi i comparti che cercano personale. Tra marzo e maggio aumenta l’offerta di lavoro in provincia di Como rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso: 600 unità in più per le imprese comasche. 470 assunzioni sono previste nel comparto servizi e 130 nell’Industria. E’ quanto evidenziano i dati del sistema informativo Excelsior realizzato da Unioncamere e analizzati dalla Uil del Lario. Numeri che confermano come il contratto a tempo determinato sia quello maggiormente utilizzato dalle aziende. Sarà così il 74% delle entrate. Tuttavia il 26% (una percentuale più bassa anche rispetto alla media regionale) sarà con un contratto stabile (in lieve aumento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno).
Le figure professionali più ricercate sono gli impiegati, gli addetti alle professioni commerciali e servizi fra cui spiccano gli esercenti e addetti nelle attività di ristorazione.
Nel Comasco il 61% delle assunzioni si concentrerà nelle imprese con meno di 50 dipendenti.
Esposito (Uil del Lario): “Precarietà del lavoro”
“I dati, seppur si evidenzi un leggero aumento dei contratti stabili, dimostrano come i contratti a termine rimangano – quantomeno nelle proiezioni occupazionali – la forma di assunzione preferita dalle imprese”. Spiega Dario Esposito sub commissario Uil del Lario.
“Sul tema della precarietà del lavoro, che rischia di divenire una delle criticità maggiori non solo per la tenuta sociale ma anche per l’effettivo e reale rilancio dell’economia, incidono certamente in negativo alcune scelte compiute dall’attuale Esecutivo. Fra queste – dice ancora Esposito – merita menzione il potenziamento dell’utilizzo dei voucher. Misura che non offre certamente maggior tutela o dignità al lavoratore. A rallentare la ripresa economica vi è anche – sottolinea il sub commissario – il mancato rinnovo di molti contratti collettivi nazionali. Infatti degli oltre 13 milioni di lavoratori dipendenti privati che ci sono in Italia circa la metà ha, allo stato attuale, un contratto scaduto. Il tema – conclude Esposito – non può e non deve essere sottovalutato”.