Con l’avvio della stagione più intensa per quanto riguarda i flussi turistici sul Lago di Como, appaiono ancora più evidenti due problemi del territorio e cioè “la carenza dei servizi della mobilità e la carenza di personale” nel settore dell’ospitalità.
A sottolineare la necessità di trovare quanto prima una soluzione, il sindaco di Tremezzina e presidente lombardo dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani (Anci) Mauro Guerra.
“La crescita dei flussi e della domanda turistica sul lago di Como hanno assunto dimensioni imponenti e che richiedono un’accelerazione delle capacità del nostro territorio di dare risposte adeguate” spiega in una lettera rivolta alle forze economiche, sociali e alle istituzioni “Se non ce la facessimo” continua Guerra “rischiamo di giocarci la prospettiva”. Gli operatori del settore cercano personale dunque e non lo trovano, situazione aggravata anche “dalle enormi differenze salariali con la Svizzera che sottrae manodopera” dice ancora Guerra che in questo quadro propone quindi di concentrarsi sul fronte contrattuale del settore.
“Serve lavorare a un regime per il quale alle imprese e aziende che trasformano una o più assunzioni stagionali in assunzioni annuali sia riconosciuta una riduzione degli oneri contributivi nella misura della Naspi, utilizzando invece quelle risorse per garantire la contribuzione integrale ai lavoratori”. La proposta di Guerra prevede: “Niente oneri in più per il bilancio dello Stato, che anzi guadagnerebbe dal maggior gettito fiscale” e “minori costi per gli imprenditori incentivati a prolungare l’attività”.
L’attenzione è rivolta tutta “ai redditi, alla stabilità e alla sicurezza dell’occupazione per le lavoratrici e i lavoratori e per le loro famiglie” e sempre secondo il presidente di Anci Lombardia “a una fidelizzazione del rapporto con gli operatori”. “Salari adeguati e stabilità occupazionale parlano di diritti salvaguardati, di qualità del lavoro e di una economia che cresce in modo equo e sostenibile” continua Guerra.
Da tempo la discussione verte anche intorno al tema di una “zona economica speciale e di interventi rispetto al dumping salariale con la Svizzera” ma in questo caso Guerra propone di partire da uno strumento che già esiste: “Il Distretto dell’attrattività turistica del Centro Lario”. Istituito con decreto del Ministero per i Beni culturali e del Turismo nel 2017 e riconosciuto da Regione Lombardia è una misura che gode già di una normativa specifica comprensiva di agevolazioni, incentivi e semplificazioni. “Una sperimentazione di questa proposta è possibile” conclude Guerra che si dice disponile a sottoporla “ad un più ampio confronto territoriale e istituzionale”.