La Variante della Tremezzina, un’opera del valore complessivo di 412 milioni di euro, si estenderà per 10 chilometri nei territori di Colonno, Sala Comacina, Ossuccio, Lenno, Mezzegra, Tremezzo e Griante e rappresenterà un’alternativa alla strada statale Regina con un risparmio dei tempi di percorrenza e un collegamento più agevole con la Svizzera, la Valtellina e la Val Chiavenna.
Anas ha annunciato almeno altri cinque anni di lavori. “Ce lo aspettavamo, come era da cronoprogramma – dice il comandante della Polizia locale di Tremezzina, Massimo Castelli – Qualcuno è stato fuorviato dall’idea delle Olimpiadi del 2026, ma sapevamo che è un’opera non inserita nel programma delle olimpiadi proprio perché sono necessari questi ulteriori cinque anni per il completamento della galleria che da Colonno arriverà direttamente a Griante”.
Con la consegna totale dei lavori, riprenderanno anche gli scavi della galleria a Colonno, sospesi temporaneamente. “Nello scavo della galleria di Montone, che è quasi completata – spiega Castelli – è stata trovata una certa quantità di idrocarburi all’interno della roccia, quindi sono state sospese le lavorazioni per fare le analisi di questo materiale roccioso. Il problema è stato ampiamente risolto con Arpa di Regione Lombardia, i lavori riprenderanno a brevissimo e questo materiale verrà smaltito in una discarica per rifiuti speciali che dovrebbe essere stata trovata in Valtellina”.
Per questo slitterà l’apertura della galleria che bypasserà il cantiere a Colonno. “Inizialmente era previsto di inaugurarla ad aprile – dice il comandante – Immagino che adesso sarà verso giugno, al momento senza particolari ripercussioni”. La stagione turistica, dunque, inizierà senza il bypass al cantiere. “E’ inevitabile, – conclude Castelli – ma non vedo grossi problemi”.
“Per noi – dice il vicesindaco del Comune di Colonno, Pierangelo Bianchi – la Variante della Tremezzina rappresenta la possibilità di liberarsi dal traffico, che è diventato insostenibile. Tutta la popolazione ormai spera di vedere la fine dell’opera”.