Sugli asili nido di Como il botta e risposta tra maggioranza e opposizione va avanti. Al centro del contendere il nuovo regolamento dei servizi per la prima infanzia che entrerà in vigore il prossimo anno 2023-2024. E non solo sulla volontà della giunta di introdurre la sanzione da 50 euro dopo quattro ritardi nell’accompagnare o nel riprende i figli. Notizia che ha fatto il giro d’Italia. Mentre la discussione approda in consiglio comunale il Pd solleva un’altra questione che riguarda il servizio nel mese di luglio.
“È necessario che l’amministrazione Rapinese garantisca per i prossimi anni l’attuale servizio di asilo nido estivo nel mese di luglio”. Dice Stefano Legnani, consigliere comunale del Partito Democratico. “Questa garanzia è totalmente scomparsa dal regolamento dei servizi all’infanzia – aggiunge il consigliere dem – Rapinese ha la possibilità di tornare sui suoi passi: la maggioranza può votare l’emendamento del PD con cui chiediamo più garanzie per bambini e famiglie”.
“Sindaco e giunta sembrano davvero intenzionati a far saltare il nido estivo, al punto che per l’anno corrente questo è garantito solo da una ‘norma transitoria’”. Spiega ancora Legnani. “Per l’anno prossimo viene eliminata l’espressa previsione del servizio. Si garantisce solo una generica apertura per un minimo di 205 giorni, pari a 41 settimane e quindi a circa 9 mesi e mezzo. Se si aggiungono i giorni di chiusura per le feste, il servizio garantito è di 10 mesi. Resterebbe quindi escluso il mese di luglio – aggiunge Legnani che conclude – a Como si multano i genitori e si tagliano i servizi disponibili per i mesi estivi, mettendo in crisi le famiglie. Si chiede dunque un passo indietro alla maggioranza”.