(ANSA) – TEHERAN, 18 MAR – L’Iran ha condannato a morte due persone per l’attacco, avvenuto a ottobre, a un santuario nella città meridionale di Shiraz, durante la quale 13 persone sono morte e 30 sono rimaste ferite. Sul suo sito Mizan Online, la magistratura spiega che la condanna arriva per "corruzione sulla terra, ribellione armata e atti contro la sicurezza nazionale", citando Kazem Moussavi, capo della giustizia della provincia di Fars. Moussavi ha detto che queste due persone "sono state direttamente coinvolte nell’armamento, nell’approvvigionamento, nella logistica e nella guida del principale autore dell’attacco terroristico" al mausoleo di Shah Cheragh il 26 ottobre. Altri tre imputati nel caso sono stati condannati a cinque, 15 e 25 anni di carcere per essere membri del gruppo estremista musulmano sunnita Stato islamico (IS). I verdetti contro i cinque potrebbero essere impugnati davanti alla corte suprema. Il principale autore dell’attacco, identificato dai media in Iran come Hamed Badakhshan, è morto per le ferite riportate durante il suo arresto. A novembre, la Repubblica islamica ha affermato che 26 "terroristi takfiri" provenienti da Afghanistan, Azerbaigian e Tagikistan erano stati arrestati in relazione all’attacco. Nell’Iran dominato dagli sciiti, il termine takfiri si riferisce generalmente a jihadisti o a fautori dell’Islam sunnita radicale. (ANSA).