La vicenda della crisi del Credit Suisse scuote il mondo delle banche e della finanza. Nella fascia di confine non manca la preoccupazione per possibili conseguenze occupazionali, anche per i frontalieri. Oggi intanto, il titolo ha chiuso a 2 franchi, in progressione del 19%.
Credit Suisse è crollata nella giornata di mercoledì, con perdite pari al 30%. Questo dopo il no di Saudi National Bank a una ricapitalizzazione. Immediate le conseguenze sulle Borse di tutto il mondo. Il giorno dopo, preoccupano le possibili ricadute sull’occupazione. Timori anche per eventuali ripercussioni sulla tenuta del franco, che rimane moneta rifugio.
“Non possiamo escludere conseguenze occupazionali – sottolinea il segretario generale della Uil Frontalieri Pancrazio Raimondo – La banca per due anni consecutivi ha registrato una perdita e ora è necessario un prestito di 50 miliardi di franchi svizzeri. E’ evidente che sia una situazione da monitorare”. “C’è preoccupazione per la vicenda, abbiamo ancora bisogno di elementi per fare una valutazione più chiara”, aggiunge il sindacalista. “Gli azionisti non intervengono con nuovo capitale e anche questo è un elemento di preoccupazione e da monitorare, soprattutto dal punto di vista occupazionale”, precisa.
“Se Credit Suisse dovesse crollare sarebbe un dramma anche per il sistema della piccola e media impresa e conseguentemente anche per il lavoro transfrontaliero dei tanti professionisti che arrivano dalla piazza finanziaria milanese – aggiungono dalla Cgil Frontalieri – Supponiamo la scelta di Credit Suisse di esercitare l’opzione fino a 50 miliardi di franchi svizzeri offerta ieri dalla Banca centrale svizzera sia il segno di come un Paese ricco possa evitare crisi sistemiche che ne mettano in difficoltà la propria economia”. “Altro – continua – sono gli effetti a medio termine sull’occupazione, in particolare del comparto finanziario. L’istituto infatti afferma che supporterà le attività core e i clienti mentre saranno adottate le misure necessarie per creare una banca più snella e costruita attorno alle necessità dei clienti”.