(ANSAmed) – BEIRUT, 13 MAR – L’Onu chiede alla comunità internazionale di intervenire con urgenza per trovare soluzioni alla crisi idrica in Iraq, il quinto Paese al mondo più esposto alle conseguenze del cambiamento climatico. "C’è urgente bisogno di trovare una soluzione alla crisi idrica in Iraq. Dobbiamo muoverci tutti per trovare una via d’uscita. L’Iraq non può farcela da solo", ha detto Jeanine Hennis-Plasschaert, rappresentante Onu in Iraq, partecipando al primo giorno della Conferenza sul clima organizzata nel porto meridionale di Bassora, sul Golfo. Citata stamani dai media di Baghdad, Hennis-Plasschaert ha detto che "l’Iraq ha bisogno del sostegno delle agenzie internazionali, delle istituzioni finanziarie, degli Stati confinanti e di altri Paesi". "Le Nazioni Unite possono essere un partner importante… e molte agenzie (dell’Onu) sono pronte ad aiutare l’Iraq nel mitigare l’impatto del cambiamento climatico", ha aggiunto l’alta rappresentante dell’Onu. Il premier iracheno Muhammad Sudani aveva ieri annunciato un piano anti-siccità che prevede, tra l’altro, il rimboschimento di intere aree del Paese, la costruzione di impianti di energia rinnovabile, l’ammodernamento di tecniche di irrigazione, la riduzione delle emissioni di carbonio, la lotta alla desertificazione e la protezione della biodiversità del paese. Alla fine del 2021, l’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) aveva registrato che circa 20.000 persone in Iraq erano state costrette ad abbandonare le proprie case a causa della siccità, dell’elevata salinità e della scarsa qualità dell’acqua nel Paese. (ANSAmed).