(ANSA) – FOLIGNO (PERUGIA), 07 MAR – "Per l’8 marzo molte donne ucraine hanno un solo desiderio, riabbracciare i propri mariti partiti per la guerra. Il mio non lo vedo da un anno": a dirlo all’ANSA è Svetlana Kosovskaya, dal marzo 2022 a Foligno, dopo essere fuggita da Kiev in seguito all’invasione russa. In Italia ha trovato rifugio in una struttura di accoglienza e le sue giornate le trascorre nel tentativo costante di avere anche un breve contatto con il marito Alessandro impegnato in prima linea sui fronti più caldi del conflitto. "A volte capita di non sentirlo per alcuni giorni e in quei momenti divento pazza", racconta Svetlana. "Lui – ricorda – è andato a combattere come volontario, quando se ne è andato mi ha detto che aveva deciso così perché voleva per me e nostra figlia un Paese libero in cui vivere". "La festa della donna ha un significato preciso in tutto il mondo – sottolinea Svetlana – e per noi ucraine è un’occasione in più per sperare nella vittoria dell’Ucraina e quindi nella fine del conflitto. Vogliamo tornare nelle nostre case con le nostre famiglie. Sogno ogni giorno il momento che potrò riabbracciare mio marito, sono trent’anni che stiamo insieme. Quando ci sentiamo al telefono lo immaginiamo sempre quel giorno e sarà un giorno con tante lacrime di felicità". "Non so se potremo ritornare nella nostra casa di Kiev, manco da un anno e non ho notizie se sia stata danneggiata dai bombardamenti, ma l’importante è che la nostra famiglia possa tornare a riunirsi", sottolinea ancora Svetlana. Che si sofferma anche sul ruolo delle donne ucraine in questa guerra. "Molte di noi abbiamo lasciato il Paese – afferma -, e tante lo hanno fatto portandosi dietro bambini piccoli. Il nostro ruolo è quello di restare unite e aiutare i nostri mariti in guerra". (ANSA).