(ANSA) – BERGAMO, 02 MAR – "Per tre anni nessuno ci aveva ascoltato, mentre oggi vogliamo essere grati alla Procura di Bergamo". Così una decina di familiari delle vittime del Covid si è espressa questa mattina davanti alla Procura bergamasca, che ieri ha chiuso l’indagine sulla pandemia, con 22 indagati tra cui l’ex premier Giuseppe Conte e l’ex ministro Roberto Speranza. Grande la commozione in piazza Dante: "Non è un atto d’accusa il lavoro della Procura – hanno detto – ma una ricostruzione" di quella che hanno definito la "strage bergamasca". Presenti familiari giunti dalla Bergamasca e dalle province limitrofe. Con loro il team di legali che li assiste. Non sono mancati momenti di emozione e abbracci calorosi tra i familiari delle vittime. Con loro l’avvocato Consuelo Locati, che coordina il team dei legali. "C’è grande gratitudine in questo momento – hanno sottolineato – perché per noi si riscrive la storia in questo momento. È ormai chiaro che non è stato uno tsunami improvviso e che qualcuno sarebbe dovuto intervenire". I familiari avevano con loro gli esposti a loro tempo presentati proprio in Procura a Bergamo. (ANSA).