Trovare il collaboratore giusto non è facile. Servono tempo, pazienza e professionalità. Perciò esistono agenzie private che propongono questo servizio.
Anche Confindustria Como offre un servizio di ricerca e selezione del personale. O meglio, non offre, ma “vende”: lo vende a un costo che si compone di due voci.
La prima è una quota fissa, da corrispondere “una tantum”: 430 euro per le aziende associate, 550 per gli esterni. Quel che suona singolare – legittimo, assolutamente, ma singolare – è la seconda voce. Una percentuale del 5% (6% per aziende non associate) sulla retribuzione annua lorda concordata con il dipendente neoassunto.
In altre parole: se un’azienda assume – tramite Confindustria Como – un dipendente da 30mila euro annui, deve pagare 430 euro più 1.500 euro di percentuale. Una sorta di provvigione, tutt’altro che simbolica. Peraltro, il trattamento riservato alle aziende associate è solo leggermente più conveniente rispetto a quello dedicato agli esterni.
“In una situazione in cui molte aziende lamentano difficoltà nel trovare i giusti collaboratori – commenta Salvatore Monteduro, segretario regionale della Uil Milano Lombardia – bisogna favorire l’incontro tra domanda e offerta, soprattutto nel caso di un’azienda associata. Vale per tutte le associazioni di categoria. Proponendo costi notevoli – prosegue Monteduro – si peggiora la situazione del mercato del lavoro. Servirebbero costi calmierati. Non entro nel merito del mercato delle tariffe, dico soltanto che, al netto della legittimità del profitto, da un’associazione di categoria ci si aspetta anche un atteggiamento di responsabilità sociale. Un’assunzione – conclude il segretario regionale Uil Milano Lombardia – un nuovo rapporto di lavoro è un valore aggiunto per il territorio dove la stessa associazione opera. Non deve dimenticarlo”.