(ANSA) – ROMA, 27 FEB – Il 2022 chiude con un aumento record della spesa alimentare domestica del 6,4% sul 2021, secondo solo al dato registrato nell’anno del lockdown. E’ quanto emerge dall’ultimo report Ismea; segnala che l’incremento della spesa, inferiore al tasso di inflazione, riflette una diversa composizione del carrello e una riduzione delle quantità acquistate dalle famiglie, in risposta alla perdita di potere di acquisto. In particolare sulla base dei dati dell’Osservatorio sui consumi Ismea-NielsenIQ, sono stati i consumatori e i nuclei familiari più giovani a fare i sacrifici maggiori. I giovani single, infatti, hanno ‘alleggerito’ il carrello del 6,4% rispetto al 2021 e anche per le cosiddette new families, quelle con bambini in età pre-scolare, gli acquisti si sono ridotti del 3,6% rispetto al 2021, segnando -6,3% rispetto a pre-covid. Tra le varie categorie merceologiche, è aumentato soprattutto lo scontrino relativo alla pasta e derivati dei cereali (+11,6), olii (+16,7%), bevande analcoliche (+12,4%), carni (+9,9%) e prodotti lattiero caseari (+8,6%), in molti casi in presenza di volumi di acquisto stabili o inferiori rispetto all’anno precedente. Incrementi di minore intensità hanno interessato il reparto ortofrutticolo (+3%), mentre i vini e i prodotti ittici sono gli unici a segnare una concreta riduzione della spesa, -2% nel primo caso, -3,4% nel secondo caso, con variazioni negative soprattutto per il segmento del fresco. In generale l’aumento della spesa risulta maggiore per i prodotti confezionati rispetto a quelli sfusi, rispettivamenmte +6,9% e +5,2%, per effetto dei rincari che hanno colpito anche i materiali di confezionamento e la logistica. (ANSA).