Ucraina. Un anno di guerra tra Russia e Ucraina: solamente nel mese di febbraio sono arrivati sul territorio comasco oltre 2mila i profughi ucraini. In un anno quindi sono migliaia le persone in fuga dal conflitto che hanno cercato rifugio in provincia di Como. Molti sono ripartiti alla ricerca di fortuna, molti altri sono stati ospitati da parenti o conoscenti. Infine 130 sono stati accolti dalla Caritas di Como.
Il 24 febbraio scorso, all’alba, il leader russo Vladimir Putin ordinò l’attacco. Una mossa definita dal Cremlino “operazione militare speciale”. L’invasione però è diventata una lunga guerra che tutt’oggi continua, non permettendo alla maggior parte degli ucraini fuggiti di tornare nel proprio paese.
“A Como l’accoglienza dei profughi ucraini è iniziata ai primi di marzo, dopo pochi giorni dallo scoppio della guerra – spiega Ilaria De Battisti, operatrice Caritas e coordinatrice dell’accoglienza in provincia di Como – A oggi l’accoglienza a Como è di 44 persone, soprattutto donne, e 19 minori. Complessivamente da marzo a oggi sono state accolte oltre 130 persone”.
“Le persone ucraine che si sono registrate in prefettura a Como a inizio febbraio sono state 2.160”, aggiunge De Battisti. Un dato che l’operatrice motiva in questo modo: “Da sempre in città è stata attiva l’accoglienza volontaria. Sono stati molti i cittadini ucraini accolti privatamente, da amici, parenti e conoscenti presenti sul territorio”.
“Da giugno a oggi 37 persone sono uscite dall’accoglienza e 22 sono riuscite a rientrare in Ucraina”, dice De Battisti. “All’inizio della guerra i profughi arrivavano dalle zone maggiormente colpite, come il Donbass e Odessa. Poi il conflitto si è allargato con gli attacchi che sono aumentati e i cittadini ucraini sono arrivati da tutto il territorio”.
A un anno dallo scoppio della guerra in Ucraina continuano dunque ad arrivare in Italia bambini e famiglie in fuga dal Paese. La Lombardia è tra i territori che ne accolgono di più. “Oggi, come ieri, è sempre più necessario cercare di affermare una parola di pace per questo popolo che è al limite della sopportazione”. Così il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana. Ripercorrendo questi 365 giorni, il governatore ricorda come la Lombardia “abbia accolto moltissimi profughi mettendo a loro disposizione diverse tipologie di strutture, in particolare per tutti coloro che non avevano trovato autonomamente una sistemazione da parenti e o amici”.
Infine per la giornata di domani – sabato 25 febbraio – è fissato un nuovo presidio per la pace promosso dal Coordinamento comasco per la pace. Appuntamento dalle 14.30 alle 16 in piazza Grimoldi, a Como.