(ANSA) – PADOVA, 22 FEB – Trentuno anni dopo l’omicidio del giovane Matteo Toffanin a Padova, trucidato da 2 killer per uno scambio di persona, il caso si riapre con nuovi elementi e due nuovi indagati, ex appartenenti alla Mala del Brenta. I due – riferisce il sito del Corriere del Veneto – sono stati iscritti nel registro delle indagini dal pm Roberto D’Angelo, che ipotizza nei loro confronti l’omicidio volontario premeditato. Proprio oggi il magistrato ha sentito, come persona informata sui fatti, quello che si ritiene fosse il vero obiettivo dei sicari, il pregiudicato padovano Marino Bonaldo, ora 70enne, che abitava nel condominio di fronte a quello in cui viveva la fidanzata di Toffanin, Cristina Marcadella, che Matteo aveva riaccompagnato a casa – la sera dell 3 maggio 1992 – alla guida di una Mercedes bianca uguale a quella posseduta da Bonaldo, addirittura con i primi numeri di targa coincidenti. Secondo la nuova ipotesi investigativa, Bonaldo, che si coordinava per le sue attività illecite anche con Felice Maniero, sarebbe entrato ad un certo punto in rotta di collisione con la banda della Mala del Brenta, che decise si liberarsene. Bonaldo, che ha riconfermato al pm la convinzione di non essere lui l’obiettivo di quel delitto, ha però anche confermato, per le vecchie frequentazioni con la Mala del Brenta, di aver conosciuto i due presunti killer, ora indagati. (ANSA).