La siccità e il livello del Lago di Como continuano a preoccupare. Le acque del Lario sono arrivate a quasi 8 centimetri sotto lo zero idrometrico, per la precisione a quota – 7,9 centimetri. E il livello di riempimento è sceso al 18,8%, con l’afflusso inferiore al deflusso e una tendenza alla stabilità.
L’allarme arriva anche dai vertici della Regione. “Da due mesi stiamo cercando di intervenire”, ha detto il governatore delle Lombardia Attilio Fontana. “Abbiamo chiesto che i gestori dei bacini cerchino di mantenere la maggior quantità di acqua all’interno degli invasi e che quindi il deflusso minimo vitale sia ridotto il più possibile – ha proseguito il presidente -, perché altrimenti la situazione rischia di essere molto preoccupante”.
E per valutare le misure più opportune per fronteggiare la crisi, l’assessore regionale Massimo Sertori, coordinatore delle attività del tavolo permanente per l’utilizzo della risorsa idrica in Lombardia, annuncia la convocazione di un nuovo ‘tavolo regionale’ il 2 marzo in vista della prossima stagione irrigua estiva 2023.
“Il confronto 2022-2023 mostra che i laghi lombardi regolati sono più vuoti (-30%), – fanno sapere dalla Regione – e le riserve idriche mostrano un deficit del 55% rispetto allo storico, a fronte del 52% dello scorso anno”.
Il tavolo regionale, nelle sedute del 14 dicembre e 26 gennaio “aveva già evidenziato che la situazione di scarsità idrica della scorsa estate era proseguita – continua Sertori – anche a causa delle scarse precipitazioni autunnali e invernali. Il 3 febbraio ho inviato formalmente una specifica richiesta ai gestori degli invasi idroelettrici operanti in Lombardia e agli Enti Regolatori dei laghi di adottare da subito ogni misura per la massima riduzione delle erogazioni negli emissari, fatte salve le necessità ambientali e di funzionamento delle centrali termoelettriche. Confido – conclude Sertori – sul senso di responsabilità di tutti i soggetti pubblici e privati”.