(ANSA) – ROMA, 14 FEB – "Tutto ciò che otteniamo ci aiuta in questi tempi difficili di paura e incertezza da quando abbiamo lasciato le nostre case senza niente e non sappiamo cosa faremo o dove potremo dormire". A parlare è Hala, una donna che viveva ad Aleppo con la sua famiglia. Con il terremoto non ha perso soltanto la casa, ma anche suo marito. E’ rimasta da sola con i suoi tre figli piccoli. A sostenerla sono gli aiuti di Azione contro la Fame che ha fornito kit per l’igiene e il cibo. L’organizzazione umanitaria internazionale specialista contro fame e la malnutrizione infantile interviene da 40 anni in 51 paesi del mondo, impiegando sul campo quasi il 90 % dei fondi raccolti. "Noi ci occupiamo della prima assistenza per le persone sfollate – spiega Mario Barberini vice direttore di Azione contro la Fame in Siria, che in questo momento si trova a Damasco – Abbiamo un ufficio ad Aleppo città ed un altro ufficio storico nel Nord-Est della Siria, diciamo la parte curda. In questo momento ad Aleppo ci sono 54 edifici completamente crollati e circa 10 mila edifici danneggiati. Adesso stiamo collaborando con il sindacato degli ingegneri per aiutarli a fare una mappatura di tutti gli edifici che non sono crollati e fare una sorta di categorizzazione perchè in questo momento c’è una emergenza abitativa. Bisogna fare una valutazione degli edifici in categorie per stabilire quali possono essere riabitati in modo che la gente che sta nei centri collettivi possa rientrare nelle case". "Anche se – ammette Barberini – c’è un problema di fondo perchè anche quelli che stanno nei centri e potrebbero rientrare nelle proprie case, non voglio farlo. Un po’ per paura perchè continuano ad esserci scosse di assestamento e un po’ perchè nei centri vengono assistiti. Pensano che lasciare i centri collettivi per spostarsi nelle proprio case voglia dire rimanere abbandonati a se stessi". Oltre quella abitativa, per Azione contro la Fame, ad Aleppo c’è l’emergenza del ripristino dei sistemi idrici ed igienico-sanitari della zona a cui sta dando il suo contributo forte dell’esperienza acquisita. (ANSA).