(ANSA) – TRIESTE, 13 FEB – "A noi piacerebbe anche sottolineare che quello che è successo a Giulio non è un affare di famiglia, perché un Paese che non riesce a fare giustizia su quello che è successo a Giulio diventa un paese che non dà sicurezza ai propri cittadini". Lo ha detto la mamma di Giulio Regeni, Paola Deffendi, in un’intervista andata in onda questa sera sui Rai3 nella puntata de "Il Cavallo e la Torre". "Noi – ha aggiunto il papà Claudio – nella giustizia italiana crediamo e andiamo avanti secondo la legge e desidereremmo avere quel passo in più che finora non c’è stato". "Non abbiamo avuto incontri con il governo italiano – ha precisato – speriamo di avere qualche riscontro su quello che manca per superare il cavillo legislativo che impedisce l’inizio del processo". La richiesta di convocazione in udienza per la premier Meloni e il ministro Tajani è stata avanzata perché "ci è sembrato di capire che hanno avuto delle garanzie e delle rassicurazioni da parte del governo egiziano e del presidente Al Sisi stesso: si voleva capire in che cosa consistevano e in cosa si tradurranno in fatti". Parlando dei buoni rapporti tra Italia ed Egitto, Deffendi ha poi sottolineato che "è una cosa che abbiamo sentito fin dall’inizio, anzi si pensava, così almeno ci narrava il mondo della politica, l’amicizia con l’Egitto come possibile aiuto per arrivare alla verità e alla giustizia, che noi vogliamo, processuale qui in Italia. Abbiamo sentito tante volte" questa cosa della "buona collaborazione: certo – ha concluso – tutto va avanti come se Giulio non fosse stato sequestrato, torturato e ucciso volutamente, volontariamente". (ANSA).