(ANSA) – CATANZARO, 13 FEB – "L’attenzione su questo territorio c’è ed è crescente. Anche quest’anno prevediamo, nel saldo tra coloro che escono e coloro che entrano, di rinforzare gli organici di almeno una trentina di persone". A dirlo il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi che stamani, a Catanzaro, ha inaugurato la nuova sede della Dia, elevata a centro operativo, ha partecipato al Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica ed ha assistito alla firma dell’intesa tra il presidente della Regione Roberto Occhiuto e il direttore dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata Bruno Corda. La nuova sede della Dia sorge in un bene confiscato alla cosca reggina dei Mammoliti negli anni ’90. Vent’anni fa i locali ospitavano una concessionaria appartenente al clan. All’interno, sulle porte delle stanze, sono impresse le foto di vittime delle mafie. Lo scopo dell’intesa siglata poi in Prefettura, ha sottolineato il ministro, è "l’intermediazione, il sostegno della Regione rispetto agli enti territoriali nell’intercettare le opportunità che ci sono, per esempio, sull’utilizzo dei beni immobili. Confidiamo di manifestare a breve non solo il segno tangibile di una miglioramento della quantità e qualità della riassegnazione ma anche renderlo visibile e significativo come è avvenuto oggi con la sede della Dia". "La firma di questo protocollo – ha detto Occhiuto – assume per la Regione, che ho l’onore di governare, un significato molto importante. Questa è un’attività strategica per il mio governo regionale, perché il modo migliore di combattere il potere criminale in una Regione complicata come la Calabria è quello di dare ai cittadini la percezione che lo Stato è presente, che è più forte della criminalità organizzata e che i beni confiscati vengono valorizzati bene a fini sociali". "La priorità – ha detto ancora Piantedosi – è la lotta a tutte le organizzazioni criminali. La ‘ndrangheta è sicuramente una delle organizzazioni più importanti dal punto di vista dello spessore criminale e sicuramente alla ‘ndrangheta vengono indirizzate le migliori risorse ma la lotta è a tutto il crimine organizzato". (ANSA).