Chiedono un incontro per avere chiarimenti sul luogo individuato. E ribadiscono la necessità di un riscontro in merito al futuro del servizio di ristorazione scolastica e del personale coinvolto. Le organizzazioni sindacali scrivono a sindaco, assessore e dirigenti del comune di Como per avere risposte rispetto al nuovo punto unico di cottura. La rivoluzione del servizio mensa è stata annunciata lo scorso mese di agosto con l’obiettivo di “razionalizzare e migliorare il servizio di refezione scolastica”.
Palazzo Cernezzi ha avviato nei giorni scorsi le verifiche in spazi di proprietà comunale in via Somigliana. Accertamenti propedeutici alla successiva indagine ambientale. I risultati si avranno entro un mese. Alla luce di questo passo in avanti le segreterie di Cgil, Cisl e Uil e le Rsu hanno scritto all’amministrazione. I sindacati stanno seguendo l’evoluzione di questo progetto che ha messo in allerta il personale attualmente in servizio nelle mense – una settantina di dipendenti in tutto – per conoscere quali siano le intenzioni e le prospettive di questa riorganizzazione. Il futuro del servizio di ristorazione scolastica e dei lavoratori coinvolti è al centro della richiesta fatta dai sindacati al Comune.
Nei mesi scorsi – come detto – l’amministrazione aveva annunciato di voler creare un centro unico di cottura, gestito da privati, che produrrà minimo 5mila pasti al giorno. Una cucina che servirebbe i refettori delle scuole, degli asili nido e anche ai centri diurni disabili. Il servizio sarebbe utilizzato inoltre per garantire la consegna dei pasti a domicilio ad anziani e persone non autosufficienti.
I refettori ad oggi appaltati sono 28 su 39, con un contratto in scadenza alla fine dell’anno scolastico.