Divieto immediato di prosecuzione dell’attività per il campeggio di via Cecilio a Como. Ordinanza del Comune per una serie di motivi tra cui l’assenza dei requisiti igienico sanitari, della comunicazione delle variazioni rispetto ai legali rappresentanti. E per la difformità riscontrata nella destinazione d’uso dell’area.
Area che – in base all’autorizzazione rilasciata dal Settore attività produttive – ha periodo di apertura stagionale dal 15 aprile al 15 ottobre. E che risulta ancora aperta. Il provvedimento scaturisce dai fatti del 18 gennaio scorso quando erano intervenuti i vigili del fuoco e i soccorsi in un bungalow per un uomo di 66 anni che si era sentito male per un problema alla caldaia che aveva causato la fuoriuscita di monossido di carbonio. L’uomo poi portato in ospedale in condizioni serie.
“L’incidente del malfunzionamento – si legge nell’ordinanza – è indice di carenza dei requisiti igienico sanitari richiesti dalla normativa. Fatto che pregiudica la salute e la sicurezza degli ospiti”. Oltre all’inosservanza delle regole di apertura riscontrate delle “forti criticità nella gestione della struttura tali da pregiudicarne il carattere turistico ricettivo e per le quali è doveroso un approfondimento da parte degli organi comunali preposti”. Si legge ancora nell’ordinanza.
Da quanto emerge però sarebbero numerose le persone al momento ancora presenti nel campeggio e che rapidamente dovranno trovare un’altra soluzione.
“L’ordinanza parla chiaro – spiega il sindaco di Como, Alessandro Rapinese – il dirigente ha analizzato i documenti nel dettaglio sto seguendo da vicino l’intera questione”.