(ANSA) – GENOVA, 28 GEN – Il crollo del ponte Morandi rappresenta una "ferita ancora aperta nel cuore di tutti i genovesi e nel Paese stesso, ferita che scuote le coscienze di tutti". E il processo iniziato a luglio "implica uno sforzo davvero straordinario, per il quale va dato riconoscimento a tutte le parti, magistrati, personale amministrativo, avvocati per il grande impegno profuso". Lo ha detto la presidente della corte d’appello di Genova Elisabetta Vidali durante l’inaugurazione dell’anno giudiziario. "Dal 7 luglio 2022 – continua Vidali – tre magistrati sono stati destinati in via esclusiva a celebrare detto procedimento, il che determina una permanente "sottrazione" di tre unità al lavoro ordinario della sezione". "Il processo ha assorbito ed assorbirà per almeno due anni – sottolinea la presidente – enormi risorse umane e materiali (si pensi che i soli capi di imputazione sono esplicati in 1439 pagine – 1489 la richiesta di rinvio a giudizio-, le parti civili ammesse sono 213, i testi 865, i faldoni contenenti documenti – in prevalenza cd- sono ad oggi 120, ed i documenti ad oggi acquisiti pari a 12 Terabyte, l’ultima memoria depositata dagli uffici inquirenti conta 2.380 pagine ed i giudici hanno già, in questa fase iniziale, emesso provvedimenti per oltre 300 pagine)". "La situazione del Tribunale, già drammatica, si complicherà ulteriormente – conclude – all’arrivo, nella prossima primavera, di altri due maxiprocessi collegiali (cd. Ponte bis e "fallimento Qui Group", che di nuovo necessiteranno di altri due collegi quasi esclusivamente dedicati, tenuto conto del fatto che il secondo vede migliaia di parti civili costituite). Attualmente, a seguito dei recenti trasferimenti, sono ben 9 i magistrati che mancano nel settore del dibattimento penale, ma presto diverranno 12, per il prossimo inizio appunto dell’altro maxiprocesso, mentre l’arrivo previsto dei 5 giudici deliberato dal Consiglio Superiore, cui va dato atto della particolare considerazione tenuta per l’ufficio genovese, verrà in buona parte vanificato dai trasferimenti e pensionamenti verificatisi nelle more". (ANSA).