(ANSA) – ROMA, 26 GEN – "Nel corso degli anni Novanta del Novecento gli omicidi in Italia erano circa 1900 ogni anno, in parte cospicua commessi da esponenti della criminalità organizzata", negli ultimi 5 anni si sono ridotti a 300 e nel 2022 sono stati 310: "si tratta di un dato cruciale perchè colloca l’Italia tra i paesi più sicuri in Europa e a fortiori nel mondo", sottolinea il Primo presidente della Cassazione Pietro Curzio all’anno giudiziario. Curzio sottolinea "l’efficienza del sistema" per cui negli ultimi 30 anni l’accertamento degli autori di omicidi è passato dal 40% degli anni Novanta al 73% del 2016, "percentuale che tende a crescere". "Un’ombra inquietante rimane per il fatto che circa la metà degli omicidi sono avvenuti nell’ambito dei rapporti familiari ed affettivi e una parte molto consistente, 122 su 310, vede come vittima la donna, spesso ad opera del partner o ex partner – ha aggiunto – Il dato è ormai costante, anche se proprio nell’anno appena concluso in leggera flessione". "Rimane inaccettabile il numero delle morti bianche, che anche quest’anno ha superato il livello di 1000 casi, con l’inquietante ritmo di tre morti al giorno", sottolinea il Primo presidente della Cassazione. Nei primi dieci mesi del 2022, le denunce "sono aumentate del 32,9% rispetto al 2021" e le malattie professionali hanno visto un aumento delle denunce del 10,6%. Questi dati sono una "pesante e grave conferma" della situazione di pericolo e rischio nel mondo del lavoro. Infine, "l’analisi sui dati dell’amministrazione della giustizia in Italia nell’anno appena trascorso conferma il quadro in chiaroscuro già descritto nelle precedenti relazioni" però "si assiste ad un lento ma progressivo miglioramento della situazione – ha concluso – Continua il processo di riduzione del contenzioso, tanto nel civile quanto nel penale". (ANSA).