Le magliette appese ai cancelli sulle quali è stato scritto il nome e l’anzianità di servizio dei lavoratori della NonWovens di Mozzate. E’ iniziata così la seconda settimana di sciopero che proseguirà, in base a quanto annunciato nei giorni scorsi, fino al 2 febbraio.
L’agitazione arriva in risposta alla decisione, comunicata lo scorso 10 gennaio dal gruppo finlandese Suominen, di chiudere lo stabilimento tessile di Mozzate, mettendo a rischio 90 posti di lavoro.
La nota dei sindacati
“In risposta alla proposta aziendale di far lavorare solo alcuni operai, favorendo così il carico e l’uscita di 4/5 camion al giorno in cambio di una retribuzione giornaliera equivalente della paga base data la scadenza della cassa integrazione ordinaria il 22 gennaio, l’assemblea dei giorni scorsi ha votato di rigettare la proposta e proseguire lo sciopero e il presidio davanti ai cancelli per altri 10 giorni, fino al 2 febbraio. Data ufficiale concordata tra le parti nella quale l’azienda è chiamata a rispondere alle richieste dei dipendenti. Ossia il ritiro degli annunciati licenziamenti e l’apertura di un tavolo di confronto che tenda a salvaguardare i posti di lavoro”. Hanno spiegato le organizzazioni sindacali.
Le magliette appese ai cancelli
Le magliette blu appese ai cancelli raccontano le storie di chi le ha indossate. Ci sono lavoratori che hanno superato i 30 anni di servizio nella ditta di Mozzate specializzata nella produzione e vendita di rotoli di tessuto non tessuto per la realizzazione di salviette. Secondo quanto pianificato, la produzione dovrebbe essere interrotta tra aprile e giugno di quest’anno. Resta da chiarire se l’intenzione dell’azienda sia lo stop totale dello stabilimento o se proseguiranno le attività amministrative e commerciali.