(ANSAmed) – SARAJEVO, 23 GEN – La Drina, uno dei fiumi più importanti della regione balcanica e che è noto per la sua straordinaria bellezza naturale, è stato trasformato in un’enorme discarica galleggiante di rifiuti, un fenomeno favorito dal recente periodo di maltempo e accentuato da una cattiva gestione ambientale che dura da tempo. Scene raccapriccianti si sono palesate nei giorni scorsi lungo la Drina all’ingresso di Višegrad, città nell’est della Bosnia – Erzegovina nell’entità della Republika Srpska, situata al confine con la Serbia, le cui acque sono apparse ricoperte da tonnellate di rifiuti galleggianti e immondizia di ogni genere. Tale enorme quantità di spazzatura viaggia da Montenegro e Serbia lungo il fiume Lima fino alla Drina, la cui bellezza è fonte di ammirazione nell’intera regione. Nel suo percorso di oltre 200 km, Lima raccoglie enormi quantità di spazzatura. La maggior parte di questi rifiuti proviene da località di Serbia e Montenegro, con discariche situate proprio sulle sponde dei fiumi Tara e Lima. E quando i fiumi straripano, come avvenuto con le inondazioni degli ultimi giorni, tutti i rifiuti confluiscono nella centrale idroelettrica di Višegrad. Sulla Drina di color verde e dalle acque un tempo trasparenti, oggi si vedono rifiuti, plastica, bottiglie, pneumatici di scarto, barili, elettrodomestici e altri oggetti che galleggiano e sono accumulati dietro la barriera per i rifiuti installata a monte della diga esistente a Višegrad . Per i cittadini di tale città, il problema più grande è che l’enorme quantità di rifiuti arrivati lungo la Drina da tre Paesi, restano in loco, costituendo un grave problema ambientale che affligge Višegrad da più di 20 anni. I rifiuti si accumulano in grandi quantità dopo le forti piogge autunnali e invernali e diventano quindi una seria minaccia per il funzionamento delle centrali elettriche. (ANSAmed).