Confermato lo sciopero dei benzinai del 25 e 26 gennaio. Lo hanno annunciato le associazioni di categoria al termine del nuovo incontro con il ministro delle Imprese Adolfo Urso.
“Il governo non ha voluto accettare le nostre proposte e ha rimbalzato la questione al Parlamento – spiega Massimo Sassi, presidente di Faib Varese (Federazione autonoma benzinai) Confesercenti – Lo sciopero dunque si farà e sarà a oltranza. Inizieremo con le 48 ore annunciate, ma l’agitazione potrebbe prorogarsi”.
La protesta segue al decreto del governo di Giorgia Meloni che, per favorire la trasparenza sui prezzi, obbliga i gestori ad esporre un cartello con il prezzo medio regionale accanto a quello praticato dal distributore e che rafforza controlli e sanzioni.
“Abbiamo chiesto di non esporre il cartello del prezzo medio, perché confonde soltanto le idee ai cittadini – dice Sassi -. Abbiamo chiesto, inoltre, di rivedere i contratti fermi da anni. Inizialmente il governo sembrava predisposto a venirci incontro, ma oggi ha fatto un passo indietro e questo ci porta a confermare lo sciopero”.
L’obbligo di comunicazione dei prezzi della benzina, come emerso dal tavolo con il ministro Urso, sarà settimanale (e non giornaliero) e ad ogni variazione del prezzo.
L’agitazione, che inizierà alle 19 del 24 gennaio e durerà 48 ore, riguarderà anche gli impianti self-service, ma assicurerà i servizi minimi essenziali. Potrebbero restare aperti gli impianti self gestiti direttamente dalle compagnie petrolifere.