Congedo mestruale, il dibattito è aperto. Le valutazioni in corso al Liceo Teresa Ciceri di Como (l’ex istituto magistrale che oggi comprende tre indirizzi: Linguistico, Scienze umane e Musicale) hanno innescato sui social reazioni diverse. Quasi 300 i commenti sotto l’articolo pubblicato ieri sul sito di Etv. Tra favorevoli e contrari, la proposta è finita sotto ai riflettori.
Al Liceo Ciceri di Como valutazioni in corso
Al momento nulla è deciso in città, a scuola deve ancora riunirsi il comitato studentesco. Le decisioni sono attese per i prossimi giorni. Se la richiesta venisse formalizzata e poi accettata sarebbe uno dei primissimi casi a livello nazionale. Ma il primo liceo in Italia a riconoscere il congedo alle studentesse è stato l’Artistico “Nervi Severini” di Ravenna alla fine dello scorso anno. I primi due certificati sono stati presentati al rientro dalle vacanze di Natale. A confermarlo è il dirigente scolastico Gianluca Dradi. Il consiglio d’istituto negli ultimi giorni di dicembre ha dato avvio all’iniziativa presentata dagli alunni. Iniziativa che prevede per le ragazze che soffrono di dolori forti durante il ciclo, tali da interferire con il regolare svolgimento delle attività, la possibilità di assentarsi per un massimo di due giorni al mese. Dietro presentazione a inizio anno di un certificato medico. Questi due giorni giustificati non rientrano nel conteggio del monte ore massimo di assenze consentite per considerare valido l’anno scolastico. Sulla scia di quanto chiesto e ottenuto a Ravenna valutazioni sono in corso anche al Liceo Ciceri di Como. Dove su suggerimento del professore di Scienze Motorie, Vittorio Mottola, che la considera una richiesta “sana, rispettosa e di civiltà”, gli studenti si riuniranno a breve.
L’esperienza di Ravenna
Il dibattito e le opinioni a confronto sul Lario ricalcano quanto avvenuto a Ravenna. “Da poco abbiamo modificato il nostro regolamento, che già prevedeva una deroga alla soglia massima di assenze di fronte a malattia certificata. Introducendo questa ulteriore specifica”. Spiega il preside del liceo Artistico Nervi-Severini Gianluca Dradi. “C’è stato chi ha sollevato obiezioni temendo che queste studentesse accumulassero troppe assenze”. Ha raccontato. “Ho puntualizzato che molto spesso queste ragazze erano comunque assenti a causa di questo problema e poi ho ribadito che nelle valutazioni annuali degli studenti si guarda il loro intero percorso scolastico. Non solo il giorno in più o il giorno meno in classe”. E a chi ha ribattuto dicendo che non si tratta di un provvedimento necessario perché esiste, appunto, già l’assenza per malattia certificata il preside ha replicato che “questo intervento va oltre la singola patologia”. Ma “è un modo per curare il benessere psicologico delle studentesse soprattutto in un periodo storico come quello attuale con gli strascichi della pandemia da Covid”. “Bisogna ascoltare i loro bisogni a far sentire che la scuola c’è. Oltretutto questo percorso è utile per promuovere le competenze sociali e civiche di cittadinanza”. Aggiunge Dradi. “Le nostre studentesse hanno studiato la questione, l’hanno portata in consiglio d’istituto, raccogliendo 16 testimonianze. Quindi hanno seguito l’intero iter ed è giusto che tale percorso trovi uno sbocco positivo. Così – conclude – gli studenti imparano che la democrazia può funzionare”.