“Uno dei più fulgidi esempi di comunità mafiosa al Nord Italia”. Con queste parole viene presentata la provincia di Como nell’ultimo monitoraggio della presenza mafiosa in Lombardia, presentato il mese scorso dall’Osservatorio sulla criminalità organizzata, in collaborazione con Polis Lombardia.
Un documento che richiama le riflessioni emerse ieri, nel giorno della cattura del super latitante Matteo Messina Denaro, durante il convegno sul contrasto alle mafie organizzato dal Sindacato Autonomo di Polizia di Como. “Le infiltrazioni della ‘ndrangheta in Lombardia sono partite dal territorio comasco – ha ricordato il magistrato antimafia Alessandra Dolci – ma se in passato si parlava di piccoli insediamenti, oggi si parla di radicamento”.
Parole che trovano una conferma nel monitoraggio, frutto di una ricerca diretta da Fernando Dalla Chiesa. “Le locali di ‘ndrangheta ad oggi riconosciute sono otto – si legge nel rapporto – Como, Appiano Gentile, Senna Comasco, Cermenate, Fino Mornasco, Erba, Canzo-Asso, Mariano Comense. Le operazioni giudiziarie e le inchieste hanno assunto negli ultimi anni rilievo, perché anche il modus operandi delle organizzazioni criminali in alcuni settori e aspetti è cambiato”.
“Le organizzazioni ‘ndranghetiste sono dedite a crimini finanziari e contro il patrimonio – emerge ancora dall’analisi – che si sono intensificati durante la pandemia. Le organizzazioni criminali hanno tratto profitto dalla situazione di disagio collettivo e si sono infiltrate nei settori maggiormente colpiti dalla crisi. A quest’evento va aggiunto il fatto che vi è una certa ritrosia da parte degli imprenditori lombardi nel denunciare estorsioni e usura, il che va a innescare una sorta di circolo vizioso dal quale è poi difficile emergere senza il giusto sostegno”.
Il rapporto porta l’attenzione anche sulla vicina Svizzera. “Il ricavato degli illeciti viene spesso reinvestito o trasferito all’estero e per gli ‘ndranghetisti operanti nella provincia di Como la Svizzera è la meta ideale – evidenzia l’analisi – La recente operazione Nova Narcos Europea ha consentito l’arresto di sei persone appartenenti alle ‘ndrine del comasco nella Confederazione Elvetica e tutte attive nei cantoni limitrofi alla provincia di Como. Anche in Svizzera i soggetti coinvolti nella citata operazione erano ben inseriti nel contesto locale, avevano legami con politici e imprenditori del luogo”.
Aprire gli occhi alla gente è sempre una buona cosa,meglio tardi che mai. ma se non erro qualche politico – ad alto livello – deve aver detto che alcuni magistrati vedono la mafia dappertutto……… Forse vive in un altro mondo.