“Un colpo micidiale dello Stato alla mafia. Con l’arresto di Matteo Messina Denaro credo che si possa chiudere la pagina dei Corleonesi, che ha caratterizzato la strategia stragista dell’attacco di Cosa Nostra al cuore dello Stato. Oggi si può veramente sperare di mettere la parola fine alle mafie”.
Nel 2006 ha catturato Bernardo Provenzano. Oggi, il dirigente generale Pubblica sicurezza Renato Cortese, a Cantù per un convegno sul contrasto alle infiltrazioni mafiose organizzato dal Sap, sindacato autonomo di polizia di Como, ha commentato in tempo reale la notizia dell’arresto di Matteo Messina Denaro, catturato a Palermo dopo 30 anni di latitanza.
Il sottosegretario Molteni
Soddisfazione è stata espressa anche dal sottosegretario all’Interno Nicola Molteni. “Lo Stato vince – ha detto – Il mio più profondo senso di gratitudine alla magistratura e alle forze dell’ordine per un arresto che rende evidente la credibilità dello Stato e della presenza costante dello Stato”.
L’esponente del governo ha parlato anche della richiesta, ribadita durante il convegno da Alessandra Dolci, procuratore aggiunto e coordinatore della direzione distrettuale antimafia di Milano, di un rafforzamento degli organici delle forze dell’ordine per contrastare la criminalità organizzata. “Rafforzare gli organici è una missione fondamentale – ha detto – Serve la prevenzione ma soprattutto la presenza delle forze di polizia sul territorio”.
Il magistrato antimafia
Alessandra Dolci, magistrato che coordina la direzione distrettuale antimafia, ha ribadito quanto la ‘ndrangheta sia ormai radicata in Lombardia, evidenziando che le attività illecite in regione rappresentino secondo le ultime stime il 12% del prodotto interno lordo. “L’infiltrazione della ‘ndrangheta in Lombardia è partita proprio da questo territorio più o meno alla metà degli anni Cinquanta – ha ricordato – Sono quasi settant’anni che sono presenti ma se prima erano piccoli insediamenti oggi si parla di radicamento. E’ una piaga da tenere sotto controllo”.
L’appello agli studenti
Al convegno, moderato dal direttore di Etv Andrea Bambace hanno partecipato gli studenti dei licei di Cantù Fermi e Melotti. “Scegliete da che parte stare”, l’appello ripetuto ai giovani dai relatori. “I giovani devono informarsi, conoscere, dibattere e confrontarsi – ha detto Alessandra Dolci – Devono conoscere il fenomeno mafia che riguarda anche loro e il loro territorio e devono fare la scelta giusta perché prima o poi capiterà loro di dover fare una scelta”.
Il Sap
Il coinvolgimento degli studenti è uno dei punti di forza dell’attività del Sap, che in occasione del convegno ha anche ringraziato pubblicamente Ernesto Molteni, per vent’anni alla guida del gruppo di Como.
Igor Erba, segretario provinciale del Sap di Como ha sottolineato: “I giovani devono saper fare le scelte giuste. Il ruolo del sindacato di polizia, oltre a parlare dei diritti dei lavoratori e chiedere che siano ampliati gli organici, è entrare nel sociale e parlare continuamente ai ragazzi”.